la mia Pasqua peruviana con estratto dal libro - Odore di Perù - e l'augurio di una Pasqua di liberazione


Auguro di cuore una Pasqua di liberazione a tutte le persone in cammino verso un nuovo umanesimo, un nuovo mondo libero da ogni oppressione e dalla schiavitù delle nostre convinzioni e dei nostri pregiudizi. Si risvegli nel nostro cuore uno straripante sentimento d'amore e di comunione con la Vita. Vi abbraccio.

Aggiungo un breve estratto dal mio libro: - Odore di Perù -

"Cosa significa la parola Pasqua? Vuol dire passo o passaggio a nuova vita, alla liberazione per il popolo ebraico dalla schiavitù dell'Egitto."

Con queste parole padre Claudio iniziò la Santa Messa di Pasqua nel cortile davanti la chiesa di Calapuja, incendiando la legna accatastata nel mezzo della corte, celebrando così il rito del fuoco che brucia il vecchio purifica e trasforma: dalle ceneri nascerà nuova vita. 

A quelle parole qualcosa risuonò dentro di me. Anch'io mi trovavo a vivere il mio passo. In quel momento ebbi la consapevolezza di essere in una fase importante di passaggio della mia vita. Stavo vivendo la mia Pasqua. Il viaggio era il mio passo.

Da un grande cero acceso che Fernando teneva in mano ogni persona passava ad accendere una candela ed entrava in chiesa disponendosi in silenzio sui banchi. La fiamma simboleggiava la Luce che illuminava la via. Tutti i bambini si disposero intorno l'altare.

Davanti a me l'immagine bellissima di tutta quella gente nei suoi abiti migliori, raccolta e attenta, i canti dei bimbi che si alternavano alle parole di padre Claudio sempre coinvolgenti e dirette e tutti quei lumi accesi. Percepivo una vibrazione intensa all'interno del piccolo tempio, qualcosa di forte e profondo univa la comunità andina di Calapuja ed io ne ero parte.

Assorta nell'atmosfera di preghiera, intrisa nell'intenso odore di Perù mescolato all'incenso mi sentivo dilatata espansa fusa nell'insieme di persone apparentemente così diverse e in realtà così simili e in quel momento, che andava oltre le sensazioni i pensieri le emozioni e l'energia, vibravo pulsavo amore. 

Come un richiamo il mio sguardo si spostò verso due intensi occhi neri di bambino. Stava seduto dall'altra parte dell'altare di fronte a me e mi guardava sorridente. Claudio celebrò l'Eucarestia. Sentivo una spinta interna, una pulsione forte a unirmi alla gente, a mescolarmi a loro.

Mi diressi verso il centro della chiesa davanti l'altare dove il sacerdote porgeva la particola, mi mescolai alle persone in attesa del mio turno per ricevere la comunione. Fra la calca mi accorsi di una presenza ormai familiare, molto vicina, mi girai e vidi il solito bimbetto dietro di me che in silenzio mi accompagnava.

Raggiunsi nuovamente il banco e il bimbo mi seguì. Mi sedetti e lo presi sulle ginocchia avvolgendo la morbida creatura tra le mie braccia. Una profonda tenerezza s'impossessò di me. Sentii le lacrime salirmi agli occhi e un nodo serrarmi la gola.


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