E poi ci sono i cieli - Racconto


Qui mi piacerebbe vivere! 
lo dissi a giugno quando entrai a Vejer  la prima volta, seguendo un'intuizione.  
Me ne aveva parlato mio figlio alla mia intenzione di trasferirmi per un pò nel sud della Spagna e le sue parole nel raccontarmi di questo villaggio bianco sul colle a una manciata di chilometri  dall'Oceano mi avevano evocato delle immagini e un sentire dentro, 
come di un richiamo.

E così un giorno di fine ottobre, ormai da due settimane raggiunta la mia meta spagnola, decido di venire a cercare la "mia casa" camminando per i vicoli antichi del villaggio e come un colpo di fulmine la vedo con un bel cartello "affittasi" e un numero di telefono. 
Tra il proprietario di casa e me s'instaura fin da subito una buona comunicazione tanto che a distanza di un mese ci troviamo, Freya ed io, di casa a Vejer de la Frontera, felici di stare nel luogo giusto per noi ora. 

Già nel trasloco conosco il vicinato che incuriositi dalle mie borse e valige ammucchiate sul patio e dagli abbai di Freya (chi la conosce sa di cosa parlo) si avvicinano per sapere ma anche mi raccontano della casa e di chi ci ha vissuto per alcune generazioni. 
C'è anche chi mi indica la propria abitazione dicendomi "se hai bisogno vieni a chiamarmi". 
La casa antica e ripristinata alcuni anni fa ha un patio grande e luminoso con molte piante da curare e un albero di limoni colmo di frutti gialli e succosi. 
Farò la marmellata per Natale. 

Ieri l'accensione delle luci Natalizie, poche e molto discrete, ha dato l'avvio ai festeggiamenti natalizi con una serata dedicata al flamenco. 
Tantissima l'umanità affollata nei vicoli che convergono alla piazzetta dove il gruppo si esibisce. Tanta allegria e gioia si diffondono tra le persone che senza inibizione ballano aprendosi uno spazio le une con le altre al ritmo di flamenco e un battere di mani ritmico tipico di questi posti. La voce potente della cantante e la sua interpretazione e l'animosità del gruppo folcloristico è un'invito per tutti a ballare.

Tra la folla animata una donna in carrozzina danza a modo suo con le braccia sollevate e un'espressione di grande allegria mentre l'amica rotea la sedia a rotelle tentando con enfasi la danza tra le risa di entrambe, bellissime!

Qui a Vejer ci sono ancora le botteghe artigianali e le tiende di alimentari perlopiù con prodotti locali. Al mercato antico di san Francisco arriva fresco tutte le mattine il pesce pescato nella baia di Conil. Mi sorprendo ad osservare che qui il pane è di farina bianca, 
morbido o con crosta dura, più o meno grande ma di un solo tipo di farina.

Mi piace essere qui, è facile entrare in relazione con le persone, ad ogni sguardo incrociato arriva sempre un saluto e soffermarsi a parlare è semplicemente naturale.
E poi ci sono i cieli, tanti cieli che variano in continuazione di intensità e luci e il vento che tanto mi piace spazza via i pensieri e mi accarezza insinuandosi dappertutto. 

Il senso di essere qui ora in Andalusia è la voglia di mettermi in gioco, 
di mantenere la mia mente attenta e attiva, di aprire ancor più il mio cuore alle diversità, di incontrare umanità e di stupirmi ancora e poi ancora e infine, ma non per ultimo, di poter raggiungere mio figlio facilmente a Siviglia in qualsiasi momento ne abbiamo voglia per stare insieme. 

Dopo anni in cui ci siamo visti di rado e brevemente, essergli a un'ora e mezza di viaggio in auto anche solo per un pranzo e qualche parola è per me una gioia ma sopratutto è la possibilità di mettermi a disposizione per qualsiasi chiarimento lui necessiti, per non lasciare sospesi tra di noi.
Questo è quello che sento di fare per lui, per noi, ora.

Anche se mancano due settimane a Natale adesso vado a fare la marmellata di limoni.
A presto!


Foto: Vejer de la Frontera


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