Democrazia, antitesi tra paradigma materialistico della società moderna e paradigma spirituale delle società antiche.






Penso al significato della parola "democrazia" e mi torna alla mente il Dott. De Donno e la sua terapia del plasma iperimmune. La definiva una terapia "democratica" perché utilizzava il plasma donato dai pazienti guariti dalla Covid 19   per permettere ad altri malati di guarire. E funzionava. Molte persone sono state beneficiate da questa terapia a costo vicino allo 0. Ma qui sono sorti i problemi.


In una società materialistica fondata sul capitalismo, sulla speculazione e sul lucro non è stata permessa una terapia democratica senza costi dato che non avrebbe portato alcun vantaggio alla finanza delle grandi case farmaceutiche che avevano ben altri scopi. Il triste epilogo della recente vicenda collegata ad Dott. De Donno la conosciamo tutti.


Tornando al significato della parola "democrazia" mi sposto ad una cultura antica e lontana dal mondo occidentale, la cultura quequa o andina. Il principio dell'Ayni era, per le popolazioni che vivevano sperdute in remoti villaggi sulle Ande, un valore importantissimo che garantiva la sopravvivenza e generava equità e condivisione.

 

Ayni è il principio della reciprocità, l'atto di dare e di ricevere, accumulare per redistribuire. Nella tradizione andina è tutt'ora il solo comandamento morale ed è anche il principio cosmico che regge la realtà.

Nelle Ande l'Ayni è un'attitudine nei confronti della vita, è la legge della reciprocità che regge tutti gli aspetti e le esigenze delle popolazioni andine. Si applica ancora nel lavoro comunitario, nelle relazioni sociali e familiari e nel rapporto con Dio.


L'origine della parola "democrazia" riporta nell'antica Grecia e il suo significato potrebbe essere riassunto come - potere al popolo -. Accadde nel quarto/sesto secolo avanti Cristo e prima di allora? I testi sacri raccontano di popolazioni antiche molto  evolute sopratutto spiritualmente che vivevano in prosperità e pace. 


Nell'antica civiltà vedica (anteriore a 5000 fa) ogni elemento della realtà era percepito come sacro e ciò impediva ogni sorta di sfruttamento e distruzione. Le società vediche erano basate su una reale educazione familiare e sociale. La socializzazione secondaria era affidata al guru, un maestro di vita e di conoscenza tradizionale; tale processo educativo risvegliava nel ragazzo le sue capacità più profonde e la consapevolezza di ciò che avrebbe voluto e potuto compiere all'interno della società.


Per l'uomo vedico la natura e la società erano realtà divine con lo scopo di permettere ad ogni essere di evolvere in direzione del divino stesso. La struttura sociale vedica era organizzata secondo due modalità fondamentali: le qualità innate materiali di ogni individuo e il livello di coscienza spirituale (varnashrama-dharma : sistema sociale vedico).


Per tornare ad una vera democrazia oggi è necessario tornare a mettere al centro Dio, il sacro, Madre Natura. 

La politica dovrebbe essere un servizio gratuito che persone con competenze diverse offrono per il bene di tutti. Le cariche dovrebbero essere provvisorie, a tempo limitato e a rotazione. Ci vuole una rivoluzione culturale e, prima ancora, di coscienza o spirituale.


foto dal mio viaggio in India