Sull'albero del silenzio cresce il frutto della pace (proverbio indiano)



 
Il silenzio è il luogo dove il Divino ci parla continuamente senza voce e noi riusciamo a sentirlo senza orecchie. Questo luogo è nel cuore e il silenzio è la porta d'accesso. La solitudine e il silenzio infondono nuova nascita alla vita.

Il silenzio è l'unico elemento che contiene in sé tutti i più profondi segreti dell'universo, in cui esso stesso è immerso. E' l'unica realtà che ha in sé il passato il presente e il futuro, infatti è al di là di ogni spazio e di ogni tempo. Nel silenzio non è possibile nessuna vibrazione né contrazione né espansione ma solo presenza: il silenzio è.


Il silenzio è presente in tutte le sequenze del tempo, nel giorno e nella notte, nelle stagioni, nelle profondità degli oceani, nei boschi, nell'apparente assenza di vita di un deserto, in uno sguardo puro, in un cuore colmo d'amore, nelle pause che ci sono tra una manifestazione e la successiva. Ogni pausa silenziosa contiene la forma futura della creazione.


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L'uomo si agita come la tempesta,

io sospiro in silenzio,

perché ho scoperto

che la rabbia dell'uragano si placa

e la inghiotte l'abisso del tempo,

ma un sospiro, un silenzio, dura

per sempre nel continuum di Dio.

La musica del mare finisce sulla spiaggia

o nel cuore di quelli che l'ascoltano.


Kahlil Gibran





 



Fotografie dal mio viaggio in Tibet

Intelligenza e intelletto - Riflessione/Spiritualità


L’intelligenza ha una doppia capacità, secondo la direzione cui viene diretta, e può essere orientata verso l’esterno o verso l’interno.

La natura del suo orientamento è la chiave dell’evoluzione dell’umanità.


L’intelligenza diretta verso l’esterno operando attraverso i sensi diventa “intelletto” la parte concreta e informativa dell’intelligenza. 

Operando verso l’interno per mezzo della coscienza profonda diventa quel che si può definire vera intelligenza.

La distinzione tra intelletto e vera intelligenza è fondamentale per capire la condizione odierna del mondo.


L’intelletto fa riferimento a un’intelligenza che per determinare la verità usa la ragione ed è basata sull’attività sensoriale. Amplifica la capacità dei sensi con vari strumenti, come telescopi o microscopi, aumenta la capacità di calcolo con varie macchine come i computer e per comprendere il mondo inventa vari sistemi di misurazioni spaziali e temporali.

L’intelletto costruisce la realtà basandola sull’idea di un mondo esterno, annota i nomi e le forme delle cose nel mondo e le colloca in varie categorie e gerarchie. 


Da qui deriva il concetto ayurvedico di mondo esterno come luogo di realizzazione dei piaceri, da esso nasce una visione materialistica della vita e una visione meccanicistica dell’Universo.

L’intelletto dirige la vita verso mete esterne: piacere, ricchezza, potere e conoscenza del mondo. Crea un’idea corporea dell’esistenza, per cui si rimane intrappolati nel tempo e nello spazio, nel dispiacere e nella morte.

L’intelletto pone l’attenzione sull’esteriorità, i ruoli, l’identità, stato sociale e averi. L’intelletto opera sotto il controllo dell’ego e delle emozioni.


La vera intelligenza è un potere di percezione interna e diretta. Rivela la natura delle cose trascendendo le apparenze sensoriali.

La vera intelligenza è pienamente consapevole dell’impermanenza di ogni realtà esterna e non ci lega a nessun nome o forma prefissata. 

Impariamo per mezzo di essa a percepire la coscienza che sta dietro i movimenti della materia e dell’energia nel mondo esterno.

Ci liberiamo da strutture esterne che riguardano la religione, l’autorità e le istituzioni, trascendendo il tempo e lo spazio nella realtà della nostra Vera Natura.


L’intelletto ha una conoscenza indiretta e mediata riguardo i nomi, i numeri e le apparenze, per questa ragione non può risolvere i problemi umani e infondere un senso di pace. Non è sufficiente sapere concettualmente quali sono i nostri problemi, dobbiamo capirne l’origine nel cuore e nell’anima.


Senza il risveglio della vera intelligenza, la società rimarrà emotivamente instabile e spiritualmente poco evoluta. La cultura occidentale ha glorificato nella scienza una visione intellettuale della vita.

L’Ayurveda, che si basa sulla filosofia dello Yoga, considera l’intelletto come una intelligenza minore e ci aiuta a sviluppare l’intelligenza profonda che porta al di là dei sensi, verso la verità all’interno del Cuore.


Foto: Buddha, il risvegliato (dal mio viaggio in Tibet)

Razionalismo, frammenti e separazioni - Riflessione /Spiritualità -


Forse è stato Cartesio che con la sua famosa frase "cogito ergo sum" ha portato l'uomo moderno occidentale a identificarsi con la propria mente invece che con l'interezza del proprio essere.


Cartesio, nato nel 1596 in Francia, fu il maggior esponente del razionalismo, corrente di pensiero che riponeva una fiducia assoluta sulla ragione. Dubitando di qualsiasi cosa, se non ben analizzata, per lui l'unica certezza era che gli uomini esistono come pensiero.


Il pensiero, secondo Cartesio, ha dei contenuti che sono le idee. Nei suoi studi ne distinse alcune tra cui le idee fittizie, inventate dalla fantasia degli uomini, le idee avventizie, provenienti dall'esterno, e le idee innate, che fanno parte delle consapevolezze di nascita. Un'altra sua idea era l'idea di Dio, la perfezione assoluta che ha creato l'uomo perfetto, passibile però di errori.


Cartesio elaborò un rigoroso dualismo e secondo il suo pensiero Dio diede origine a due dimensioni fondamentali: la res cogitas, il pensiero, e la res extensa, la materia. La prima risulta infinita, spirituale, indeterminata e consapevole mentre la seconda è finita, materiale, determinata e inconsapevole.


La visione di Cartesio era altresì legata al meccanicismo, infatti il processo delle funzioni vitali e del sistema nervoso viene descritto in termini puramente meccanici, fino al raggiungimento della morte intesa come dissoluzione della macchina umana. Anche gli animali erano da lui visti come dei semplici automi animati da Dio. La presunzione di Cartesio, comune a tutto il razionalismo, era di pretendere di dimostrare ogni cosa attraverso un metodo rigoroso.


Il razionalismo ha portato nell'uomo moderno una separazione tra il proprio Io isolato che vive dentro il corpo. La mente risulta così separata dal corpo e controllore dello stesso, creando un conflitto tra la volontà delle intenzioni e gli istinti naturali. Da questo pensiero razionale le suddivisioni si moltiplicano a cascata, come ben evidenzia nei suoi scritti il filosofo Fritjof Capra.


Gli individui così si differiscono in base al genere, alle opinioni, ai sentimenti, alle capacità, alle risorse ecc. Una gran quantità di ripartizioni che creano separazioni con conflitti irrisolvibili che generano confusione, frustrazioni, rabbia.


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"Colui che, risiedendo in tutti gli esseri, da tutti 

gli esseri è diverso, lui che tutti gli esseri non conoscono, 

per il quale tutti gli esseri sono corpo, 

lui che governa dall'interno tutti gli esseri, 

questo è il tuo àtman, l'intimo reggitore, l'immortale."   


Upanishad




Un grande poeta indiano canta:


Dovunque guardo, amato mio, io ti vedo.

Ovunque girino i miei occhi, trovo uno specchio

in cui è riflesso il mio cuore.

Ti vedo sulla punta di una spada,

nella brillantezza della vista.

Sei nell'unità, come nella separazione.

Ti ho trovato in ogni forma, nell'acqua, nel buio della notte,

nella vibrazione dell'intero cosmo.

Anche se le cose appaiono diverse,

esse sono un riflesso della tua esistenza.

Questa vita è realmente solo un riflesso di te.


R. Tagore


Fotografia: paesaggio andaluso al caleidoscopio








L'amore e il Divino in noi. Riflessione/Spiritualità




L'amore è la forza che rende la vita degna di essere vissuta, dona colore, profondità e calore, ci regala sensazioni intense e felicità. L'amore è uno stato interiore di pienezza traboccante che ci spinge a dare, trascendendo il contatto con qualsiasi essere umano.


Da non confondersi col desiderio che è uno stato di bisogno, il bisogno di essere amati, che cerca di essere colmato dall'esterno. Le relazioni sono importanti perché sentirsi uniti agli altri porta gioia, comunione, solidarietà, ma quando rendiamo personale una relazione, proiettando su di essa i nostri bisogni, soffriamo.


L'amore non è una questione personale ma universale, non lo possiamo trattenere perché è un'energia libera; se lo cerchiamo all'esterno si allontanerà perché lo consideriamo ancora qualcosa che non ci appartiene.

Molti di noi cercano l'amore ovunque non rendendosi conto che vivono una costante condizione di paura, paura di non essere accettati sopratutto.


La paura è l'opposto dell'amore, anche se alcuni credono sia l'odio, non è così, la paura è il suo contrario. Diventare grandi, evolvere, significa poter affrontare le proprie paure, guardarle in faccia e imparare a sfidarle coltivando quello stato ancora celato di cui tutti siamo custodi, l'amore. 

Il coraggio è la via del cuore.


La vera relazione, quella eterna, è con il Divino, .......


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foto: meditazioni e mantra di preghiera allo stupa di Boudhanath a Katmandu in Nepal. Tra le dita della mano sinistra scorrono i grani della mala mentre la mano destra fa ruotare le piccole campane tibetane che sono all'interno delle finestrelle sul muro dello stupa. Il mantra 'Om mani padme hum' accompagna il rito.

Chi siamo noi? - Riflessione/Spiritualità -




Chi siamo noi? 


Chi siamo noi? Conoscere noi stessi è solo conoscere il corpo, la sua anatomia, i dettagli della chimica di cui è composto, la mente con le molteplici meravigliose facoltà? Siamo solo questo corpo, questa mente, la creatura nata con noi? Conoscere noi stessi vuol dire sapere come funziona tutto questo incredibile apparato che ci sostiene, conoscere da dove vengono i ricordi, i condizionamenti culturali e sociali? C'è qualcosa di più profondo dentro questo tempio che chiamiamo corpo?


Molte scienze sostengono che oltre tutto questo patrimonio che è racchiuso nel corpo umano esista l'Ego in quanto ciò che definisce "Io sono il corpo" e associato  al nostro vero Sè.

L'Ayurveda va oltre questi concetti fino alla pura consapevolezza che trascende sia il corpo che la mente.


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dall'Anima al Mondo: 

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Gesù disse a Tommaso:


"Esamina dunque e riconosci chi sei tu (...)

Mentre ora cammini con me, benché tu di ciò non sia conscio,

tu hai già conosciuto 

e sarai chiamato per questo conoscitore di te stesso.


Colui che di fatto non si conosce non ha conosciuto nulla,

chi però si è conosciuto è pure venuto a conoscenza 

della profondità del Tutto".


libro dell'atleta Tommaso - II 138-7.18



articolo correlato:

https://marinamagro.blogspot.com/2021/06/la-coscienza-secondo-layurveda-articolo.html


Coltivare il campo della Coscienza - Riflessione/Spiritualità -


Coltivare il campo della Coscienza


La Coscienza (chitta in sanscrito) è come un campo e come la terra ha una qualità femminile e creativa. Quel che mettiamo nel campo sotto forma di esperienza di vita determina il modo in cui coltiviamo il campo, come le cose che cresceranno in esso.


Se il campo della coscienza viene coltivato con buone impressioni, gli impulsi negativi e le cattive abitudini non avranno l'ambiente favorevole per mettere radici. Se invece ci nutriamo di impressioni di cattiva qualità, allora anche i buoni impulsi non avranno un terreno favorevole su cui crescere.


Come nutriamo il corpo di buon cibo per mantenerlo in salute così la mente necessità di buone impressioni per sviluppare una sana coscienza. Bisogna proteggere la mente da influenze negative come se fosse un bambino. Per questo è necessario un regime di vita che sia in armonia con la nostra natura.


Delle cose che introduciamo nella coscienza nulla rimane statico e senza effetti, la coscienza è fertile e creativa, qualunque cosa depositiamo in essa prolifica e dovremmo affrontarla, nel bene e nel male.


Cosa sono le impressioni sensoriali?


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Spirito di bellezza, come potevi

tu, che inondi il cielo di splendore,

stare nascosto dietro la fiamma piccola

d'una candela?


R. Tagore


La danza come gioia di vivere - Articolo/Riflessione -


Siamo dentro una civiltà totalmente materialistica in cui l'essere umano non viene più considerato come tale, non più al centro della vita ma omogeneizzato tra dati informatici e statistiche. L'intelligenza artificiale ha il sopravvento  e il controllo sulle facoltà mentali più elevate che sono in grado di discernere il giusto dall'errore, il buono dal cattivo e un pensiero etico, che miri al rispetto dei propri valori e del proprio comportamento sia a livello sociale che interpersonale. 


Questa società ci vuole impauriti, terrorizzati ora dalla pandemia, prima dallo straniero, dall'immigrato, per dominarci e controllarci, come in una grande Matrix, ci vuole senza coscienza e senza facoltà intellettive, intrappolati nel distanziamento sociale, volti alla solitudine, sempre più spenti, senza più gioia di vivere.


Se sentiamo ancora un barlume di speranza, prendiamo con coraggio la nostra vita per mano e affrontando le paure guardandole, osservandole, potremmo così accorgerci che esse non sono reali, sono solo nei nostri pensieri come frutto di condizionamenti sociali, culturali, pensieri comuni dominanti o semplicemente condizionamenti di esperienze dolorose vissute. Le paure non sono Reali, sono solo paure che ci tolgono la Gioia di Vivere.


Non può esserci gioia di vivere se non c'è salute e per salute s'intende una chiara connotazione positiva d'armonia tra corpo sano, mente serena e spirito elevato. La salute ha bisogno di un atteggiamento dinamico, di un costante tendere ad un equilibrio ottimale.


Non possiamo pensare che il corpo fisico possa essere in salute se non ci prendiamo cura anche della nostra sfera mentale e spirituale. I nostri pensieri creano il nostro corpo, come già affermavano filosofi, dottori e scienziati fin dall'antichità. Il rispetto della propria natura è fondamentale per vivere in armonia e in salute e richiede un certo impegno.


La salute è il campo in cui tutte le potenzialità latenti di un individuo possono farsi strada ed esprimersi liberamente, perché in armonia con tutti gli altri elementi che compongono la persona. L'armonia è la caratteristica principale della salute, l'equilibrio cioè delle energie fondamentali che compongono la nostra mente e il nostro corpo.


La gioia di vivere è una vibrazione interiore di un'energia che fluisce in tutto il nostro essere, sia fisico che mentale e che ci fa provare gratitudine verso la vita; 

tale gioia c'infonde d'entusiasmo tanto che i nostri movimenti diventano espressione creativa di una danza al ritmo dello spirito, consapevoli che non possiamo sprecare l'opportunità di vivere che ci è stata donata. La nostra vita può fare la differenza.


Danziamo la vita al ritmo dello spirito, insieme, danziamo al ritmo che c'è in ognuno di noi.


 

Occhi, specchio dell'anima - Articolo



Si narra fin dall'antichità che gli occhi racchiudano in se l'anima e un incontro di sguardi diretto, sincero e compassionevole, può rivelare oggi molto dell'altro oltre che di noi stessi. 

Per gli antichi egizi gli occhi rappresentavano la massima espressività dell'anima, per questo amavano dipingerne il contorno con del colore nero, ricavato da alcuni metalli addizionati a dei grassi per poterlo spalmare con un bastoncino, tracciando una linea dall'angolo interno dell'occhio all'angolo esterno fino alla tempia. La funzione era sia decorativa che di protezione, cioè metteva in risalto l'anima racchiusa nello sguardo e la proteggeva dalle insidie esterne.


Anche nella cultura induista le donne amano ancora oggi tracciare il contorno dei loro occhi con il Kajal nero e non solo per un fatto estetico, come ho potuto osservare nei miei viaggi in Oriente, ma con l'intento di proteggere l'anima racchiusa nello sguardo dalle influenze malvagie, tanto che la pratica viene fatta anche sugli occhi dei bambini.


Gli occhi specchio dell'anima, molti sono i poeti che hanno celebrato l'anima contenuta in uno sguardo......


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L'anima è la nostra dimora; i nostri occhi sono le sue finestre, 

e le nostre parole i suoi messaggeri.


Kahlil Gibran


Fotografia dal mio viaggio in India



Siate Dei. Articolo/Riflessione


In questi nuovi giorni nella mia città d'origine ho potuto rendermi conto dell'energia che ricopre la città e inonda i pensieri della gente che la abita. Anche la mia energia è stata in parte catturata da una pesantezza che avevo scordato nel tempo in cui solo l'oceano è stato il mio confidente. Ho faticato i primi giorni a tirarmi fuori dalla tempesta di pessimismo che riveste anche le mura silenti dei palazzi storici.


Ho anche potuto incontrare qualche sorriso sincero amicale di benvenuto e qualche scambio di pensiero profondo di persone che comunque sono in ricerca di una Verità altra da quella narrata.


Inaspettato mi è il quasi silenzio che echeggia tra le mura della città antica lasciandomi nella percezione di surreale, fantasmagorico, qualcosa di inimmaginabile tempo addietro. Ogni volta che esco in strada con la mia mascherina tra le mani per poi indossarla al primo sguardo impaurito e ostile che incontro mi chiedo: ma è vero? 


Dalla finestra dello studio soppalco situata sopra la scrivania osservo dei nuvoloni scuri e minacciosi che si muovono nel cielo raramente così terso e blu come in questi giorni freddi di inizio aprile. 


Ho ripreso tra le mani un vecchio scritto di Anton Ponce de Leon Paiva che racconta la sua iniziazione con un Maestro spirituale quechua. E mi ricollego alla fortunata esperienza personale con l'antropologo di Cuzco Don Juan Nunez Dal Prado vissuta anni fa nei suoi seminari italiani al fine di trasmettere la tradizione spirituale andina.


L'antica tradizione spirituale quechua insegna che solo quando si avrà preso coscienza della propria vera natura si potrà vivere pienamente in libertà ed  Essere Sè stesso. Il Noccan Kan è l'Io Sono.


Siate Dei.


Se vogliamo evolverci dovremo praticare il Noccan Kan, imparando a trascendere la nostra vita sulla Terra. Comunemente le persone si identificano col proprio corpo fisico, con la materia, dimenticando che dentro questo corpo, questo tempio che chiamiamo corpo, c'è lo Spirito di Dio.


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