La natura del suo orientamento è la chiave dell’evoluzione dell’umanità.
L’intelligenza diretta verso l’esterno operando attraverso i sensi diventa “intelletto” la parte concreta e informativa dell’intelligenza.
Operando verso l’interno per mezzo della coscienza profonda diventa quel che si può definire vera intelligenza.
La distinzione tra intelletto e vera intelligenza è fondamentale per capire la condizione odierna del mondo.
L’intelletto fa riferimento a un’intelligenza che per determinare la verità usa la ragione ed è basata sull’attività sensoriale. Amplifica la capacità dei sensi con vari strumenti, come telescopi o microscopi, aumenta la capacità di calcolo con varie macchine come i computer e per comprendere il mondo inventa vari sistemi di misurazioni spaziali e temporali.
L’intelletto costruisce la realtà basandola sull’idea di un mondo esterno, annota i nomi e le forme delle cose nel mondo e le colloca in varie categorie e gerarchie.
Da qui deriva il concetto ayurvedico di mondo esterno come luogo di realizzazione dei piaceri, da esso nasce una visione materialistica della vita e una visione meccanicistica dell’Universo.
L’intelletto dirige la vita verso mete esterne: piacere, ricchezza, potere e conoscenza del mondo. Crea un’idea corporea dell’esistenza, per cui si rimane intrappolati nel tempo e nello spazio, nel dispiacere e nella morte.
L’intelletto pone l’attenzione sull’esteriorità, i ruoli, l’identità, stato sociale e averi. L’intelletto opera sotto il controllo dell’ego e delle emozioni.
La vera intelligenza è un potere di percezione interna e diretta. Rivela la natura delle cose trascendendo le apparenze sensoriali.
La vera intelligenza è pienamente consapevole dell’impermanenza di ogni realtà esterna e non ci lega a nessun nome o forma prefissata.
Impariamo per mezzo di essa a percepire la coscienza che sta dietro i movimenti della materia e dell’energia nel mondo esterno.
Ci liberiamo da strutture esterne che riguardano la religione, l’autorità e le istituzioni, trascendendo il tempo e lo spazio nella realtà della nostra Vera Natura.
L’intelletto ha una conoscenza indiretta e mediata riguardo i nomi, i numeri e le apparenze, per questa ragione non può risolvere i problemi umani e infondere un senso di pace. Non è sufficiente sapere concettualmente quali sono i nostri problemi, dobbiamo capirne l’origine nel cuore e nell’anima.
Senza il risveglio della vera intelligenza, la società rimarrà emotivamente instabile e spiritualmente poco evoluta. La cultura occidentale ha glorificato nella scienza una visione intellettuale della vita.
L’Ayurveda, che si basa sulla filosofia dello Yoga, considera l’intelletto come una intelligenza minore e ci aiuta a sviluppare l’intelligenza profonda che porta al di là dei sensi, verso la verità all’interno del Cuore.
Foto: Buddha, il risvegliato (dal mio viaggio in Tibet)
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