Il respiro è vita - Riflessione/Meditazione -


 Il respiro è vita.

Non può esistere vita senza respirare e questo vale per il mondo animale di cui facciamo parte come per il mondo vegetale l'aria garantisce la continuità dei cicli vitali delle piante.


Il neonato inspira profondamente, trattiene l'aria un momento per ricavarne le proprietà "vitalizzanti" e poi espira in un lungo vagito iniziando così il suo viaggio nella vita.

Il morente emette un debole sospiro, l'ultimo, e la vita finisce. Dal primo delicato respiro del neonato all'ultimo esile sospiro dell'uomo morente è un'interrotta sequenza di continui respiri ciò che ci mantiene in vita.


In ogni tempo e in ogni luogo gli studiosi affermavano che nell'aria esiste una sostanza o un principio vitale da cui dipende la vita la vitalità e ogni aspetto della vita umana. Nella tradizione ebraica ruah, il respiro, è lo spirito di Dio che s'infonde nella Creazione; anche nel cristianesimo c'è un profondo collegamento tra lo Spirito Santo, senza il quale non c'è vita, e il respiro. Nell'insegnamento del Buddha il respiro prana in sanscrito, è definito il veicolo della mente, o energia assoluta.


Pur utilizzando termini e nomi diversi e pur diversificandosi nei dettegli teorici, è proprio negli insegnamenti filosofici occulti che si trovano i principi fondamentali che hanno ispirato gli insegnamenti dello Yoga e dell'Ayurveda.


Prana è quindi il principio d'energia che anima tutti gli esseri viventi, la forza vitale.

Il prana pervade tutto, esiste in tutto ciò che vive, è il principio che da origine alla manifestazione della vita. Il prana esiste in ogni forma di materia ma non è materia. E' nell'aria ma non è aria, né alcune delle sostanze chimiche che la compongono. I sistemi viventi lo assimilano con l'ossigeno ma non è ossigeno.


Inspiriamo continuamente aria ricca di prana e dall'aria costantemente lo estraiamo per potercene servire. Nell'aria il prana si trova al massimo grado di libertà e l'aria pulita è quella che ne è più ricca. Tramite una ottima respirazione possiamo estrarre dall'aria una quantità maggiore che si accumula nel cervello e nei centri nervosi per essere utilizzata quando è necessario.


Colui che possiede le facoltà di accumulare il prana, che ne sia consapevole o meno, irradia forza e vitalità intorno a sé percepibile da chi gli sta intorno. E' possibile trasmettere tale forza ad altre persone per rinvigorirle. Prana è il fluire dello splendore, dell'energia, dell'intelligenza divina, esso prende dimora nel centro più alto del corpo sottile.


Come l'ossigeno assimilato dal sangue viene utilizzato dal sistema circolatorio per nutrire e sviluppare il nostro corpo, così il prana assimilato dal sistema nervoso porta ad esso vitalità e forza. Ogni azione, ogni pensiero, ogni sforzo di volontà e anche il movimento di un solo muscolo richiedono una certa quantità di quella che comunemente viene chiamata "forza nervosa" poi non è altro che una forma di prana.


Nello Yoga esiste una pratica di respirazione chiamata pranayama.

La parola sanscrita pranayama non significa controllare il respiro come molti credono ma "osservare il respiro" e scoprirne i vari modi senza volerlo controllare a nostro giudizio.


Essere attenti ai movimenti del respiro e alle sensazioni sottili legate ad esso vuol dire diventare consapevoli delle aree di rigidità, di tensione, di incoscienza del nostro corpo. Questa attenzione e cura nell'ascolto ci permetterà in seguito di essere in grado di "respirare" in queste contrazioni ed eliminarle secondo natura. Di conseguenza il respiro diventerà più morbido e fluido perché quelle tensioni verranno rilassate dal respiro stesso.


Praticare il pranayama non dev'essere un esercizio di controllo ma di consapevolezza, un "lasciare andare". Tornare alla naturale perfezione del respiro ci può aiutare a cambiare attitudine verso la vita. Da come respiriamo possiamo generare chiusura e separazione dal mondo oppure creare in noi espansione in un'esperienza di unità con l'energia cosmica.


Alla fine del respiro inalante come alla fine del respiro esalante ci sono due fasi molto importanti della pratica di respirazione, sono due punti di giunzione in cui il respiro è assente, si ferma spontaneamente, crea un naturale intervallo. Questo intervallo è l'accesso verso l'esperienza del trascendente.


Tutti abbiamo fatto l'esperienza di come sia rilassante quando siamo stressati restare da soli pochi minuti per fare alcune inspirazioni ed espirazioni profonde. Non è forse di aiuto questo semplicissimo esercizio? Utile ad allentare la presa, a rilassare e a portare la mente a casa.


Un monaco del monte Athos diceva ai fedeli che gli chiedevano come potersi avvicinare a Dio: 


" Chi ascolta la sua respirazione non è lontano da Dio. Ascolta chi dimora alla fine della tua espirazione, ascolta chi dimora alla fine della tua inspirazione. Vi è là realmente qualche secondo di silenzio più profondo del flusso e del riflusso del mare, qualcosa che ci porta all'immensità dell'oceano. 


La meditazione è costituita da una posizione simile ad una montagna e a una direzione simile a un papavero che guarda sempre verso la luce. Il papavero per orientarsi sempre verso la luce deve avere uno stelo dritto (colonna vertebrale), quindi per acquisire energia sii stabile, raddrizzati, sii vigilante, orientati verso la luce ma sii senza orgoglio, come il papavero che si adatta al soffiare del vento con grande umiltà. 


La montagna darà al meditante il senso della stabilità, dell'eternità. La posizione della spina dorsale il senso della flessibilità, l'orientamento verso la luce, l'assenza di aspettative o di profitto, l'innocenza e la concentrazione spontanea.

Smetti di ruminare sul significato delle cose. Impara a immergerti nel flusso e nel riflusso del tuo respiro. Impara a mediare come l'oceano.


L'esistenza è un mare continuamente pieno di onde. Tu guarda come le innumerevoli onde appaiono sulla superficie del mare dalla profondità dell'oceano, mentre il mare resta nascosto nelle onde. Percepisci quello che è nascosto nelle onde. Scopri nella profondità del tuo respiro la "Ruah, il Pneuma, il respiro di Dio".


foto: immersa nel flusso e riflusso del respiro e dell'oceano


bibliografia: 

Il libro tibetano del vivere e del morire di Sogyal Rinpoche

La scienza del respiro di Yogi Ramacharaka

Il libro dei misteri sublimi di Cesare Boni

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